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Ognuno di noi ha sicuramente provato momenti di paura, rassegnazione, frustrazione e ansia in conseguenza all’emergenza COVID—19. Tutte le persone del mondo stanno vivendo questa nuova esperienza che richiede cambiamento, sacrificio e forza.

Non solo la nostra vita quotidiana ma anche la nostra vita “nel mondo dei sogni” è mutata in conseguenza alla pandemia e le ricerche in merito hanno portato risultati interessanti e significativi.

 

 A gennaio del 2020 in Cina è comparso un nuovo tipo di Coronavirus responsabile di problematiche legate all’apparato respiratorio chiamato COVID-19. Nel marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il virus non era confinato solo ad alcune aree del mondo ma che la sua espansione era mondiale.

Da quel momento abbiamo iniziato a seguire, quotidianamente, i bollettini dei contagi, dei ricoveri e dei decessi. L’Italia è stato uno dei paesi d’Europa più colpiti dalla pandemia.

Ci hanno spiegato come il contagio avvenga tramite il contatto e la condivisione degli spazi; persone asintomatiche o con sintomi lievi possono contagiare altre persone che, per problemi di salute o basse difese immunitarie, possono contrarre il virus in maniera più grave. L’unica difesa contro il contagio, in attesa del vaccino, è il distanziamento sociale.

Inizialmente le misure restrittive stabilite dal Governo Italiano erano rivolte alle regioni identificate come “zone rosse”. Tali misure hanno coinvolto e interessato molte delle aree della nostra quotidianità: impossibilità di creare assembramenti negli spazi pubblici, sospensione delle attività sportive, interruzione delle lezioni scolastiche in presenza, chiusura di musei, delle attività commerciali, di ristoranti e bar, incremento esponenziale dello smart-working come modalità di lavoro.

Alla fine di marzo siamo entrati nel primo lockdown, con il divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro o comprovate esigenze e sempre accompagnati da un’autocertificazione.

Una tale forma di isolamento sociale non era mai stata sperimentata nella storia. Ognuno di noi ha drasticamente cambiato la propria vita, l’organizzazione della giornata, ha interrotto le relazioni sociali con i familiari e gli amici per rimanere a casa. Per la prima volta tutta l’Italia e così l’Europa e il mondo erano chiamati a comportarsi nello stesso modo e a rispettare le stesse regole.

Le prime conseguenze di questa situazione sono state un senso di paura e preoccupazione rispetto all’essere contagiati e alle difficoltà economiche e lavorative che tale situazioni avrebbe portato e che porterà.

 

Possiamo definire questa esperienza che stiamo tuttora vivendo come traumatica. I Centri di Salute Mentale e le richieste di supporto psicologico sono aumentate esponenzialmente in quanto, moltissime persone hanno sperimentato e stanno sperimentando ansia, depressione, stress e  altre problematiche psicologiche (Wang, Zhou, & Zong, 2020; Zandifar & Badrfam, 2020).

Molti studi, infatti, riportano che la quarantena, l’isolamento sociale e le paure correlate al COVID-19 hanno portato a sofferenza psicologica in molte persone, con sintomi quali ansia, depressione e sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress.

Tutti questi sintomi sono spesso correlati a problemi del sonno quali insonnia, scarsa qualità del sonno, ritmi irregolari, che innescano un circolo vizioso che porta a sperimentare ancora più ansia, tensione, stress. Un sonno disturbato, irregolare e agitato può essere influenzato dal contenuto dei sogni che facciamo.

Partendo dall’ipotesi che il contenuto dei sogni riflette la vita “da svegli” (Domhoff, 1996; Schredl & Piel, 2006), è facile pensare che l’impatto soggettivo della pandemia e delle sue conseguenze può riflettersi anche all’interno del contenuto dei sogni che ognuno di noi può aver fatto e continuare a fare durante l’isolamento.

Partendo dal pensiero psicoanalitico di Freud (Freud 1900 ) e di altri autori che negli anni si sono occupati del tema (Sommantico 2016, 2018; Velotti e Zavattini, 2019), i sogni possono essere interpretati non solo come una ricerca di soddisfazione e realizzazione di desideri, ma anche e soprattutto come un modo per analizzare, interpretare e trasformare in modo retrospettivo un evento traumatico della vita reale “da svegli”.

In questo senso possiamo pensare che eventi significativi che avvengono nella nostra vita possono essere associati a specifiche esperienze di sogno come modo per affrontarli e elaborarli.

Risulta, quindi, semplice pensare che i sogni di ognuno di noi, durante il periodo di lockdown conseguenti all’arrivo del COVID-19, sono più realistici e caratterizzati da forti emozioni negative, con toni e connotazioni forti e che spesso portano a sensazioni realistiche di ciò che stiamo sognando.

Da diversi studi legati al tema ((Nielsen et al., 2000; Schredl, 2002; Schredl & Reinhard, 2008; Settineri, Frisone, Alibrandi, & Merlo, 2019) è emerso come le donne ricordino con più facilità i sogni e spesso valutino i loro sogni come emotivamente più intensi e con emozioni negative predominanti, rispetto agli uomini.

Gli stessi studi riportano come, le persone che conoscono persone affette da COVID-19 o che hanno subito un lutto a causa di esso, riportano una più alta intensità emotiva, impressioni sensoriali più realistiche e senso di frustrazione nella maggior parte dei loro sogni.

Si può pensare che conoscere persone affette o decedute a causa del COVID possa aver portato gli individui coinvolti a sperimentare esperienze emotive intese che possono aver stimolato un’attività onirica di maggiore carico emotivo negativo e vividezza. Infatti, come abbiamo detto, eventi significativi della vita reale vanno a influenzare il contenuto dei nostri sogni, reinterpretando il nostro vissuto rispetto a ciò che viviamo e sperimentiamo nella vita “da svegli”.

Un elemento molto interessante da sapere rispetto a questo tema, emerso nelle ricerche, è che i contenuti dei sogni di molte persone di diverse parti del mondo sono simili. Ci si trova in situazioni all’esterno del contesto dove si sta vivendo il lockdown quali strade, spiagge, bar affollati di persone, conosciute e non, in spazi pieni di oggetti vari e spesso con animali.

Questo potrebbe essere interpretato come un desiderio di socializzazione, relazioni, contatti fisici espressi nei nostri sogni mentre stiamo vivendo una situazione di isolamento, mancanza di socialità e lontananza.

Molto comune è, inoltre, sognare persone che hanno fatto parte della nostra vita ma nel passato (compagni di scuola, ex-fidanzati, insegnanti) in situazioni di vita normali e attuali. Potremmo pensare che i nostri sogni cerchino di sottolineare l’importanza delle relazioni ricordando un passato fatto di significati e contatti che ora non possiamo vivere.

Per quanto riguarda le emozioni più presenti nei nostri sogni, sono state riscontrate poche emozioni positive quali felicità, serenità, calma. Le emozioni più presenti, infatti, sono paura, panico, terrore, ansia, spesso vissuti all’interno di situazioni e ambienti pericolosi o violenti. All’interno di questi sogni, spesso, possiamo sentirci protagonisti di una “missione” dove però non riusciamo ad agire o a trovare una soluzione, cerchiamo di combattere contro dolore, violenza e morte ma non riusciamo a portare a termine il nostro compito. L’elemento importante da sottolineare è che, nella maggior parte dei casi, in questi sogni non si riesce a riportare o riconoscere un’emozione specifica bensì ci si sente in uno stato di alessitimia tipica dei processi traumatici e del disturbo post-traumatico da stress (Di Giacinto et al., 2015; Taylor & Bagby, 2013).

Alla luce di queste ricerche e dei dati emersi possiamo dire che i sogni che stiamo facendo durante questo periodo di lockdown e pandemia sono principalmente realistici, caratterizzati da stati emotivi intensi e negativi, con sensazioni realistiche e all’interno di situazioni frustranti e pericolose.

I nostri sogni rappresentano ciò che desideriamo, come interpretiamo e rielaboriamo la realtà all’interno della nostra mente e come la introiettiamo. L’esperienza che stiamo vivendo è una novità per tutti noi e sapere, che in ogni parte del mondo, moltissime persone stanno sperimentando contenuti onirici simili dovrebbe farci capire come siamo tutti uniti e coinvolti in questa situazione e responsabili del nostro futuro per tornare alla normalità e a dormire sonni tranquilli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

Di Giacinto, A., Lai, C., Cieri, F., Cinosi, E., Massaro, G., Angelini, V., . . . di Giannantonio, M. (2015). Difficulty describing feelings and post-traumatic symptoms after a collective trauma in survivors of L’Aquila earthquake. Journal of Mental Health, 24, 150–154. http://dx.doi.org/10.3109/09638237.2015.1019055

 

Domhoff, G. W. (1996). Finding meanings in dreams. A quantitative approach. New York, NY: Springer.

http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4899-0298-6

 

Freud, S. (1900). The interpretation of dreams. In J. Strachey (Ed. & Trans.), The standard edition of the complete psychological works of Sigmund Freud (Vols. 4 and 5, pp. 1–628). London, UK: Hogarth Press.

 

Nielsen, T. A., Laberge, L., Paquet, J., Tremblay, R. E., Vitaro, F., & Montplaisir, J. (2000). Development of disturbing dreams during adolescence and their relation to anxiety symptoms.Sleep, 23, 727–736. http://dx.doi.org/10.1093/sleep/23.6.1

 

Schredl, M., & Piel, E. (2006). War-related dream themes in Germany from 1956 to 2000. Political Psychology, 27, 299–307. http://dx.doi.org/10.1111/j.1467-9221.2006.00008.x

 

Schredl, M., & Reinhard, I. (2008). Gender differences in dream recall: A meta-analysis. Journal of Sleep Research, 17, 125–131. http://dx.doi.org/10.1111/j.1365-2869.2008.00626.x

 

Schredl, M. (2002). Questionnaire and diaries as research instruments in dream research: Methodological issues. Dreaming, 12, 17–26. http://dx.doi.org/10.1023/A:1013890421674

 

Settineri, S., Frisone, F., Alibrandi, A., & Merlo, E. M. (2019). Italian adaptation of the Mannheim Dream Questionnaire (MADRE): Age, gender and dream recall effects. International Journal of

Dream Research, 12, 119–129. http://dx.doi.org/10.11588/ijodr.2019.1.59328

 

Sommantico, M. (2016). A couple’s unconscious communication: Dreams. British Journal of Psychotherapy, 32, 456–474. http://dx.doi.org/10.1111/bjp.12251

 

Sommantico, M. (2018). La fonction transformatrice du rêve [The transformative function of the dream].Revue française de psychanalyse, 82, 1475–1480. http://dx.doi.org/10.3917/rfp.825.1475

 

Velotti, P., & Zavattini, G. C. (2019). È ancora attuale l’uso del sogno nella pratica clinica? [Is the use of dream still actual in clinical practice?] Giornale Italiano di Psicologia, 3, 433–462.

 

Taylor, G. J., & Bagby, R. M. (2013). Psychoanalysis and empirical research: The example of alexithymia. Journal of the American Psychoanalytic Association, 61, 99–133. http://dx.doi.org/10.1177/0003065112474066

 

Wang, C., Zhou, J., & Zong, C. (2020). Two cases report of epidemic stress disorder to novel coronavirus

pneumonia. Asian Journal of Psychiatry, 51, 102070. http://dx.doi.org/10.1016/j.ajp.2020.102070

 

Zandifar, A., & Badrfam, R. (2020). Iranian mental health during the COVID-19 epidemic. Asian Journal of Psychiatry, 51, 101990. http://dx.doi.org/10.1016/j.ajp.2020.101990

 

Dott.ssa Martina Orengo

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